Particelle in pratica

← Prec. (esistenza) | Indice | Succ. (aggettivi) →

Come definire le funzioni grammaticali attraverso le particelle

Per fare buon uso di quello che si è imparato nella sezione precedente, vogliamo associare un sostantivo con un altro sostantivo. Per fare questo abbiamo bisogno delle particelle. Le particelle sono uno o due caratteri hiragana che postposte alla parola ne definiscono la funzione grammaticale all'interno della frase. Quindi è molto importante usare le particelle nel modo corretto perché cambiano il senso della frase. Un po' come nella lingua italiana "Mangia il pesce" può diventare "Il pesce mangia" cambiando il senso.

La particella per l'argomento「は」

La prima particella che vedremo è quella che marca l'argomento della frase. Essenzialmente questa particella identifica di cosa si sta parlando, l'argomento dell'intera frase. Ad esempio supponiamo che qualcuno dica "Non studente". Questa è una frase perfettamente valida, ma non dice molto a proposito di quale sia l'argomento dell'affermazione.
La particella ci permette di esprimere proprio questo ed è rappresentata dal carattere は.
Da notare che benché normalmente questo carattere sia pronunciato 'ha', viene pronunciato come 'wa' solo in questo caso, quando identifica l'argomento della frase.

Esempio 1

ボブ: アリス学 生?- E' (Alice) una studentessa?
アリス: うん、学生。- Si, sono una studentessa. (うん è una forma colloquiale per 'si'.)
In questo caso Bob ( ボブ) sta indicando che la sua domanda è a proposito di Alice (アリス). Da notare che benché non sia presente 「だ」, nella traduzione in italiano abbiamo bisogno lo stesso di usare il verbo essere.
Poiché l'argomento è Alice, non abbiamo bisogno di altro per fare la domanda. Infatti poiché questa è una domanda non possiamo usare 「だ」, in quel caso infatti saremmo nel caso di affermare uno stato di essere.

Esempio 2

ボブ: ジムは魚? - Jim pesce?
アリス: ジムは魚 じゃない。- Jim non pesce.
In mancanza di contesto non abbiamo abbastanza informazioni per dare a questa conversazione un senso. A prima vista sembra che Bob stia chiedendo a Jim se egli è un pesce, ma sarebbero possibili altre spiegazioni.
Aggiungendo del contesto la stessa frase può invece avere molto senso. Ad esempio:
 
(Bob e Alice stanno parlando del tipo di cibo che preferiscono)
ボブ: ジムは魚?- E Jim? Gli piace il pesce?
アリス: ジムは魚じゃない。- No, il pesce non piace a Jim.

In realtà ジムは魚じゃない ha lo stesso significato di prima, ma con l'aggiunta di contesto può essere reso diversamente. L'argomento è molto generico, un argomento può essere riferito da qualsiasi azione od oggetto anche in altre frasi. Ad esempio anche se Alice avesse detto 「ジムは魚だ」 senza contesto, non ci sarebbero state garanzie che Alice volesse intendere che Jim è un pesce. Il 「だ」 infatti indica che qualcosa è un pesce ma questo qualcosa potrebbe essere omesso perché chiaro dal contesto. Ad esempio il sostantivo "pesce" potrebbe essere collegato all'aggettivo-na "desiderabile" (好き). In questo caso allora Alice sta dicendo che il "pesce è desiderabile per Jim" o meglio che a Jim piace il pesce. Trascurando i dettagli che saranno chiari quando verranno introdotti gli aggettivi-na la conversazione potrebbe essere (la parte tra parentesi è omessa):
 
(1) 何が好き?- Cosa piace?
(2) ジムは魚(が好き)だ。A Jim il pesce (piace).
L'argomento non è il soggetto della frase, non sempre. Infatti esiste una particella apposita per questo, purtroppo per distinguere bene la differenza è necessaria un po' di pratica, è un concetto assente nella lingua italiana.

La particella inclusiva 「も」

Un'altra particella simile a quella che segna l'argomento della frase è la particella inclusiva. Essenzialmente è la particella argomento con il significato addizionale di "anche".
Può introdurre un altro argomento in aggiunta a quello corrente ed è segnalata dal carattere も.

Esempio 1

ボブ: アリスは学生?- E' Alice una studentessa?
アリス: うん、トムも学 生。- Si, e anche Tom è uno studente.
Alice deve rispettare nella risposta il significato dell'inclusione
Non avrebbe senso dire "Sono una studentessa e anche Jim non è uno studente". Per fare questo Alice dovrebbe, come si vede nell'esempio successivo, usare la particella は per eliminare il senso di inclusione

Esempio 2

ボブ: アリスは学生?- E' Alice una studentessa?
アリス: うん、でもトムは学生じゃない。- Si, ma Tom non è uno studente.

Esempio 3

Esiste anche un'altra possibilità.
ボブ: アリスは学生?- E' Alice una studentessa?
アリス: ううん、トムも学 生じゃない。- No, e anche Tom non è uno studente.

La particella per il soggetto 「が」

Ora sappiamo come specificare di cosa stiamo parlando usando la particella che segna l'argomento e quella che segna l'argomento aggiunto. Ma come si fa a specificare un soggetto particolare? Ad esempio come farebbe Bob a specificare che Alice è quella studentessa particolare al di fuori dall'insieme di tutte le altre persone che possono essere studenti?
Ovviamente non possiamo usare la particella per l'argomento perché l'argomento non è Alice. Invece qui Bob vuole parlare a proposito degli studenti specificando il fatto che che Alice è proprio quello studente.
Possiamo esprimere questo usando la particella soggetto che è rappresentata dal carattere 「が」.
Da notare che l'argomento e il soggetto sono mutuamente esclusivi e una parola non può essere entrambi.

Esempio 1

ボブ: 誰が学 生?- Chi è lo studente?
アリス: ジムが学 生。- Jim è lo studente.
Bob vuole identificare su un insieme di candidati chi è uno studente. Alice risponde che è proprio Jim. Da notare che Alice avrebbe potuto anche rispondere usando la particella per l'argomento per indicare che, parlando di Jim, lei sa che è uno studente (ma forse non lo studente). Si vedrà meglio la differenza nell'esempio successivo.

Esempio 2

(1) 誰が学 生? - Chi è lo studente
(2) 学生は誰?- Studente è chi?
Nella (1) si vuole identificare una specifica persona per essere uno studente mentre nella (2) si sta semplicemente parlando del fatto di essere studente (una risposta pertinente alla (1) sarebbe "E' Jim" mentre alla (2) sarebbe "E' chi studia"). Non si può rimpiazzare が con は nella (1) perché "chi" diventerebbe l'argomento della frase e la domanda diventerebbe, "Per quanto riguarda chi è uno studente?"

Le due particelle 「は」 e 「が」 possono sembra molto simile solo perché è impossibile tradurne la differenza in italiano. Ad esempio 「私は学生」 e 「私 が学生」 si traducono entrambi in "Io sono uno studente"*. Ma sembra non simili solo perché in italiano non possiamo esprimere informazioni a proposito del contesto in modo così stringato come la lingua giapponese a volte sa fare. Nella prima frase「私は学生」, poiché 「私」 è l'argomento, il significato è "Parlando di me, io sono uno studente". Mentre nella seconda 「私」 è legato a 「学生」. Se vogliamo sapere chi è uno studente, la particella が è lì per dirci che è 私. O, allo stesso modo, si può pensare che la particella が risponda sempre come a una domanda sottintesa. Ad esempio, se abbiamo 「ジムが魚だ」, è come se stessimo rispondendo alla domanda "Chi è il pesce?". O data la domanda 「これが車」 possiamo pensare alla domanda "Quale è la macchina?" o "Cosa è la macchina?".

Le particelle 「は」 e 「が」 sono effettivamente diverse se pensate nel modo corretto. 「が」 identifica una specifica proprietà di qualcosa mentre 「は」 indica una argomento completamente generico e si applica a qualsiasi cosa. Per questo motivo, nelle frasi lunghe, comunemente si separa l'argomento con una virgola per rimuovere l'ambiguità su quale parte della frase l'argomento è applicato.

*tecnicamente, questa è probabilmente la migliore traduzione possibile in mancanza di contesto.

← Prec. (essere) Indice Succ. (aggettivi) →